open source 2019

Questo articolo è tratto da uno più esteso di Amanda Brock, CEO di OpenUK che ci racconta cosa è successo nel mondo open source nel 2019

Trovate l’originale qui

https://www.information-age.com/7-game-changing-moments-open-source-technologies-2019-123486710/

1. Il copyright e i brevetti nel software open source potenziano l'open source

Open Invention Network (OIN) , il pool di brevetti open source che protegge Linux, ha raggiunto un punto di riferimento di 3.000 licenziatari nel 2019, rendendo OIN il più grande gruppo a difesa della proprietà intellettuale della storia e, come tale, il più grande pool di brevetti difensivi. 

Naturalmente, difende Linux, lavorando a stretto contatto con la Linux Foundation, ma oggi ha un mandato molto più esteso, con una suite più ampia di software open source che rientra nella sua protezione.

Le tecnologie "exFAT" di Microsoft sono state rese libere e disponibili per il kernel Linux nel 2019, portando la tecnologia chiave di Microsoft, storicamente utilizzata per contrastare l’open source, alla comunità open source stessa. 

Anche con l'adesione di Microsoft a OIN nel 2018, alcuni hanno dubitato delle buone intenzioni dell’azienda, ma l’apertura del codice da parte di Microsoft porta di fatto i brevetti exFAT a far parte del pool di brevetti OIN. Questo è concesso in licenza incrociata a costo zero per chiunque si iscriva a OIN.

"L’ affidamento all'open source nelle imprese è necessario per la trasformazione digitale"

E come affermiamo anche noi di Enterprise OSS : l'open source è un modo collaborativo e sociale per creare software in modo trasparente. E le imprese stanno iniziando a prenderne atto.

2. Aperti ad un movimento globale che sta prendendo piede

Abbiamo osservato movimenti globali nella direzione dell’open source nel 2019. I laboratori di innovazione tecnologica delle Nazioni Unite hanno istituito un comitato consultivo per la proprietà intellettuale e open source. 

È il primo del suo genere in un'organizzazione sovranazionale che supporta il codice aperto in conformità ai requisiti del USAID Digital Principle 6 per utilizzare Open Source, si tratta di standard e dati open validati da un Board composto da membri della comunità open source.

Ma le Nazioni Unite non sono le sole a utilizzare l'open source per il bene comune. La piattaforma di pagamento di provenienza aperta Mojaloop della Bill and Melinda Gates Foundation è in fase di sviluppo e implementazione in tutta l'Africa, offrendo servizi bancari a chi non può fruirne attraverso l'open source.

3. Progressi del governo e del settore pubblico

#OSSBeyond 2020 è stato lanciato dalla DG Connect della Commissione europea, con un seminario di due giorni e la Commissione ha indetto una gara d'appalto. Infine, la Commissione e gli Stati membri si adopereranno per rispettare l'impegno della Dichiarazione di Tallinn dal 2020 in poi.

Attendiamo con impazienza una serie di attività della DG Connect nei prossimi mesi a mano a mano che crescerà la loro consapevolezza, questo potrà portare ad un più rapido sviluppo dell’open in Europa.

4. L'open source guida la più grande transizione tecnologica della storia

In seguito all'acquisizione open source di Microsoft di GitHub nel 2018, IBM ha ottenuto l'approvazione delle autorità antitrust e della concorrenza per consentire l'acquisto di Red Hat , la più grande azienda open source del mondo, con un record di 34 miliardi di dollari. 

Ad acquisizione conclusa, il 9 luglio, l'amministratore delegato di Red Hat, Jim Whitehurst ha dichiarato: “Unire le forze con IBM offre a Red Hat l'opportunità di portare più innovazione open source a una gamma ancora più ampia di organizzazioni e ci consentirà di scalare per soddisfare l'esigenza di soluzioni di cloud ibrido che offrono vera scelta e agilità.”

5. Modelli di business open source e significato di open source

Un dibattito sta imperversando negli ultimi anni, poiché l'open source ha raggiunto la maturità nel mondo dell'impresa e diventare una parte preziosa dell'ecosistema enterprise non ha solo significato un flusso di denaro di segno positivo nel mondo open con le vendite di GitHub e Red Hat, ma anche che molte aziende vogliono inserire l'open source nel loro modus operandi, e di questo gli sviluppatori open hanno risentito a causa del riutilizzo dei loro prodotti basati su codice open source per il business, la qual cosa ha inciso sui loro modelli cosiddetti “open source pure play”.

Aspettiamoci di vedere molto di più su ciò che significa open source, di scoprire quali modelli di business funzioneranno, di rilevare tentativi di modificare le licenze.

Vi saranno discussioni su cosa significhi realmente Open Source e se è possibile fare soldi in una "società Open Source" o se questo modello di business funzioni solo per le fondazioni, come Linux Foundation, Apache o Open Stack. Viviamo in tempi interessanti.

6. L'hardware aperto

L'hardware aperto è andato sempre più forte con RISC-V, Open Compute, OpenPower e OSHUG tra i suoi numerosi sostenitori. 

Come ha detto Ali Fenn , Chief Innovation Officer di IT Renew : “L'hardware aperto è fondamentale per consentire alle infrastrutture di scalare, a partire dai massicci data center per il cloud fino alla pmi”

“I modelli hardware tradizionali sono restrittivi, mentre le piattaforme aperte consentono accessi, economie di scala e flessibilità attraverso più modelli di implementazione e cicli di vita delle apparecchiature che ci aiuteranno a soddisfare le esigenze in modo più sostenibile e di lungo periodo.”

Che dire, la nascita di Enterprise OSS nel 2019 dopo due anni di incubazione, sembra godere di una tempistica privilegiata ma quel che è certo è che più numerosi saremo nella nostra scelta di condivisione della conoscenza, più i risultati per ciascun componente del gruppo saranno apprezzabili.

 

Scopri come associarti a EOSS -> 

 

https://www.enterpriseoss.com/open-source-network/

licenze open source

Licenza: sostantivo singolare…

L’argomento è molto ampio e ci sarebbe moltissimo da dire. Fare ordine non è facile ma abbiamo scelto di dedicare questo primo post legale ad un tema generale per non entrare subito in dettagli e temi di nicchia, senza avere prima offerto gli strumenti generali per capire gli aspetti legali del FOSS – in particolare le licenze open source.

Cosa sono in realtà le licenze open source e non

Dal punto di vista legale la licenza è un testo, indipendentemente dal formato, in cui lo sviluppatore del software elenca i diritti degli utilizzatori del software, insieme anche agli obblighi che questi devono rispettare. 

La licenza è quel testo che a volte compare al primo utilizzo di un software e che accettiamo tendenzialmente senza leggere. 

La licenza è il contratto che due società firmano, perché una possa utilizzare un prodotto software creato dall’altra.

La licenza è quel testo che viene conservato insieme al codice sorgente in repository come GitHub, a volte sotto titoli parzialmente ingannevoli come ‘README’ o ‘LEGAL’.

In tutti i casi, si tratta di un testo che descrive – a volte in dettaglio o a volte in maniera molto generale – che cosa un utente può fare con un software. Può sembrare astratto ma in realtà si tratta di riflettere su un bene immateriale come il software concetti che sperimentiamo tutti i giorni. 

Vediamo un parallelo con un contratto che tutti conosciamo

Locazione (contratto di affitto) Licenza Software
Diritto di proprietà su un immobile Diritto di proprietà intellettuale su un software (diritto di autore)
Viene messo a disposizione di un soggetto, che lo utilizza Viene messo a disposizione di un soggetto, che lo utilizza
Il proprietario prevede dei limiti (es. niente animali, niente lavori di un certo tipo, etc.). Il proprietario prevede dei limiti (es. divieto di fare copie, possibilità di utilizzare il software solamente in laboratorio, etc.).
Il bene (l’immobile) è materiale e può essere messo a disposizione solo di un soggetto. Il bene (software) è immateriale e può essere messo a disposizione di un numero infinito di soggetti.

Una curiosità

L’autore di un libro di narrativa e lo sviluppatore di un software sono equiparati: il lavoro di entrambi è protetto dal diritto di autore. 

Nel caso del software, quindi, viene protetta non la funzionalità, ma l’esatta sequenza di caratteri nel codice sorgente. Se qualcuno li copiasse commetterebbe una violazione del diritto d’autore allo stesso modo di qualcuno che riutilizza, spacciandole per creazione propria, le pagine di un libro scritto da un’altra persona. 

Il diritto di proprietà intellettuale che proteggerebbe la funzionalità di un software è il brevetto, ma il tema della brevettabilità del software è oggetto di dibattiti da decenni e di contrapposizioni molto forti. In generale, possiamo considerare brevetti sul software possibili ma molto molto difficili da ottenere, almeno nel sistema europeo (un discorso a parte meriterebbe l’ambito USA).

Gli elementi fondamentali di una licenza sono tre

Due sono soggettivi e uno oggettivo:

1.  L’oggetto della licenza, che non è il software in quanto tale ma il diritto d’autore sullo stesso.

2.  Chi la concede (licenziante – parola non troppo bella). Si tratta del soggetto che ha sviluppato il software. Può essere una persona, che ha lavorato in proprio, oppure un’azienda, i cui dipendenti hanno sviluppato il software per conto dell’azienda. 

Si può anche trattare di un soggetto che ha comprato i diritti sul software in un momento successivo, o che ha a sua volta ricevuto una licenza, che gli dà il diritto di concedere ulteriori licenze a terzi (sublicenze). 

È sempre bene verificare che il licenziante abbia effettivamente il potere di concedere una licenza. In caso contrario, il diritto derivato del soggetto che riceve la licenza non può esistere (o non esiste nell’estensione voluta), con tutti i problemi che ne seguono.

3. Chi la riceve (licenziatario – termine ancora poco poetico, ma stiamo migliorando). Si tratta del soggetto che riceve la licenza. Può utilizzare il software solamente come previsto nella licenza stessa.

Software as a service (SAAS)

La licenza è il modello più vecchio con cui si ottiene la possibilità di utilizzare un software. Il modello si sta sempre più spostando verso il software as a service (SAAS), in cui non si ottiene una copia del software installata sul nostro pc da utilizzare come previsto dalla licenza, ma si utilizza/beneficia da remoto di un software che rimane installato su un’infrastruttura di terzi. In questo caso non si parla di licenza ma di un contratto di servizi. Anche nel mondo FOSS questa ipotesi sta prendendo piede, basti pensare alle Affero Gnu Licenses. Ne sono un esempio i TOOLS di Enterprise OSS.

Una precisazione

Ho lavorato con sufficienti sviluppatori per sapere che nella maggior parte dei casi, parlando con i tecnici di licenza, il pensiero corre subito a quella parte di codice che abilita/disabilita un software rispetto a quelle funzionalità che un utente non può (o meglio, non ha pagato per) utilizzare. Abbiamo visto che dal punto di vista legale, e direi anche generale, è una cosa diversa.

Inoltre, non è detto che modalità di utilizzo non concesse dalla licenza (testo) possano essere bloccate dalla licenza (software) – in alcuni casi non esiste uno strumento tecnico per farlo. Pensiamo al caso di un software per la gestione di e-books, che viene utilizzato per leggere libri ottenuti illegalmente. 

In generale comunque la licenza (software) è uno strumento per far valere i limiti imposti dalla licenza (testo).

Cosetta Masi

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