Enterprise OSS a scuola

Dopo più di vent’anni di attività lavorativa nel campo dell’information technology, ricchi di novità nelle proposte, innovazione nei contenuti e progetti realizzativi, nell’ultimo periodo ho avuto il privilegio di iniziare questa nuova esperienza collaterale... e mi è suonato molto strano tutto all’improvviso sentirmi chiamare da vivaci adolescenti...”profe”!...

Tutto è iniziato dall’invito di un caro collaboratore e collega, l’Ing. Gian Luigi Inversini, con il quale abbiamo implementato negli ultimi anni alcuni progetti sistemistici per un cliente, ma anche abbiamo condiviso una visione di conoscenza, divulgazione e sviluppo delle tecnologie “open source”.

Avendo già appurato l’importanza strategica di questi strumenti nella realizzazione di infrastrutture e servizi nel mondo produttivo “enterprise”, spontanea è sopraggiunta la constatazione sulla grande opportunità di divulgare, ma anche trasmettere le tecniche e la filosofia “open source” alle giovani generazioni.

Lo scambio di idee a fine attività lavorativa ed il confronto su tematiche generali, col tempo si sono trasformate in una concreta occasione di attività di docenza presso un istituto di formazione professionale locale: Centro di formazione provinciale Zanardelli di Brescia, nel quale Gian Luigi svolge il ruolo di direzione tecnica, un istituto formativo dotato di grande vivacità nell’offerta formativa e molto connesso al mondo del lavoro, ed è così che Enterprise Oss è entrata a scuola.

Questi ultimi aspetti sono quelli che ci hanno molto colpito ed interessato, ed uniti alla sopraggiunta richiesta di nuovi docenti per il corso da poco attivato di “Operatore informatico” (presentata anche in un webinar EOSS 2021) hanno innescato la miccia di una nuova collaborazione.

È chiaro che l’inizio di questa nuova esperienza è stato, per il sottoscritto, paragonabile all’inseguimento del Bianconiglio in un mondo completamente nuovo e per certi versi psichedelico....

Diversi i canoni, criteri ed obbiettivi proposti rispetto al mondo aziendale e produttivo, ma anche una grande umanità ed attenzione alle situazioni ed allo sviluppo degli utenti... i ragazzi!

Riflessioni

Mi è capitato in qualche occasione degli ultimi anni, di riflettere o discutere con altri sul tempo che passa, cercando di autoconvincermi che in fondo dentro mi sentivo ancora giovane... La nascita tre anni fa dell’ultima nostra figlia, Rebecca, e l’impatto negli ultimi due mesi con una cinquantina di quattordicenni, desiderosi di “smontare e rimontare PC”, hanno decisamente demolito questa mia debole illusione, donandomi al contempo la piacevole sensazione per il fatto che il mondo nuovo avanza, con le sue energie, le sue novità, le sue aspettative...

Se poi si ha l’occasione (ed il privilegio) di essere invitati in un contesto formativo a trasmettere nozioni, consigli, passione e visione di senso oltre che tecnologica (vedi tematiche su hardware, software, networking, open source....), allora non si può che lasciar sorgere un sorriso spontaneo nell’incrociare lo sguardo di quei giovani occhi, nei quali traspare una speranza, traspare un futuro...

Dott. Alessandro Garbelli

didattica a distanza

Chi nel 2020 non si è trovato a fronteggiare questa spinosa questione alzi la mano!

Didattica a distanza.

Tre parole che per molti genitori sono diventate un incubo.

Il più piccolo fa i compiti con la mamma, ma non sa usare ancora il computer.

- Non si trovano le lezioni, l’account, dov’è l’account.. ah eccolo. -

- Non ricordo la password, è la stessa della banca.. ahi! Ok ma abbiamo fretta dai. -

Va bene, almeno il grande si arrangia.

- Mamma sul mio computer non si vede questo file, non ho il programma per leggerlo. -

- Come? Chiama lo zio, lui se ne intende di computer, ma per quando è il compito? -

- Per domani. -

- Domani?! Ma sono le 7pm non potevi dirlo prima! -

- C’era la video lezione, ma la connessione saltava e ci abbiamo messo 3 ore. -

- L’acqua bolle, aspetta, me lo dici dopo. -

Quanti hanno vissuto situazioni simili?

La didattica a distanza ci ha messo a dura prova, ma anche gli insegnanti non se la sono spassata di certo.

Tra google, microsoft, formati dei files di tutti i tipi, dimensioni degli allegati proibitive, documenti spediti e mai arrivati, compiti persi, compiti mai pervenuti agli studenti.

Non è stato facile.

Nel caos generale però le responsabilità dei risultati poco soddisfacenti della didattica a distanza non sono da attribuire ai poveri ragazzi o ai genitori, che hanno dovuto rivestire diversi altri ruoli oltre a quello di padre e madre.

E se possibile spezziamo una lancia anche a favore degli insegnanti, che hanno dovuto imparare velocemente ad utilizzare nuovi e spesso sconosciuti strumenti e provare a fare quello che non avevano mai osato prima: didattica a distanza.

La sfida più grande è stata utilizzare molteplici strumenti digitali, non integrati tra loro, che non avevano tutte le funzioni che ci si aspettava, o magari sì, ma non c’era nessuno ad insegnarci come si faceva.

E allora via con i test, i tentativi, gli errori e … e vabbè è andata come è andata.

Il ritorno a scuola

Da settembre però tutto risolto, ripartiti con le lezioni in aula, distanziamento, lezioni regolari e addio al digitale, ma è davvero così?

Un software per gestire il registro, uno per le chat, gruppi whatsapp che si ripopolano di messaggi di ogni genere, compiti da inviare via email, via chat, via classroom.

Se lo studente è costretto a casa come studia?

In realtà è solo stata spostata la polvere sotto il tappeto.

Chi può dire di avere uno strumento che conosce bene e può manovrare senza intoppi, dove ci sia tutto ciò che serve per la didattica a distanza?

Uno strumento per

E come sarebbe bello se si potesse chattare per confrontarsi con lo stesso strumento, ma direttamente su quel file, proprio quello su cui sto lavorando e poterlo editare in tempo reale, sempre lo stesso strumento tramite il quale posso vedere il documento.

Magari si può fare ma.. come? Non so, si può fare? Sì, no, io faccio così, io non ho fatto così.

La formazione in questi casi è essenziale, come lo è la privacy, questi dati dove sono?

Quasi tutti si sono affidati a colossi come Google e Microsoft peccato che la situazione non sia così, diciamo lineare: di recente sono stati rilevati grossi problemi di compatibilità con il GDPR per questi strumenti, che mantengono i dati al di fuori dell’Europa.

Ne parliamo qui per chi vuole approfondire.

Un dirigente scolastico dovrebbe pre-occuparsi di questo, o meglio ancora essere tranquillo di non doversene preoccupare affatto, visto tutto quello a cui deve già pensare.

Quindi una soluzione

Esiste?

Se siete arrivati fino a qui ecco il vostro premio:

Questa soluzione esiste e si chiama Nextcloud, e grazie ad un particolare accordo con la casa madre da parte di ITServicenet, partner ufficiale per l’ITALIA di Nextcloud, è ora possibile averlo anche impegnando budget ridotti, che ogni scuola si può permettere.

Per raccogliere informazioni si può scrivere liberamente qui marketing@itservicenet.net oppure visitare il sito web dedicato https://nextcloud-italia.it

Buona didattica a distanza a tutti.

© 2022 All rights reserved